A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

TERZA RELAZIONE SULLO STATO DI AVANZAMENTO DELL'ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA SULLA SICUREZZA DELL'UNIONE EUROPEA (UE)

Autore: Dott.ssa Laura De Rose, Vice Direttore Foroeuropa

 

L’obiettivo centrale della strategia sulla sicurezza dell’UE (la ‘Strategia’) è quello di affrontare minacce che sono in continua evoluzione al fine di proteggere efficacemente i cittadini europei contro il terrorismo e la criminalità organizzata.

L’8 dicembre 2021, la Commissione europea ha pubblicato la terza relazione sull’attuazione della Strategia, per mezzo di una comunicazione trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio[1].

Questa nota si sofferma sugli aspetti principali di questa relazione, che si concentra sugli sviluppi degli ultimi sei mesi e evidenzia in particolare la necessità di intensificare la cooperazione con un'ampia gamma di attori non solo all'interno dell'UE, ma anche a livello internazionale, poiché le sfide alla sicurezza al di là delle frontiere sono crescenti.

 

Cyber criminalità e cooperazione internazionale

Innanzitutto, il mondo digitale continua ad essere sfruttato a fini criminali. Gli attacchi informatici provenienti dall'Europa o dall'esterno, inclusi i ransomware, sono sempre più frequenti, colpendo non solo funzioni statali fondamentali, come l'assistenza sanitaria, le infrastrutture, industrie e enti pubblici, ma anche i privati. La manipolazione di informazioni estere e le attività di interferenza sono in aumento e in alcuni casi sono andate di pari passo con operazioni di hacking. Inoltre, la criminalità organizzata di tutti i tipi continua a operare a livello transfrontaliero e transnazionale, e gli sviluppi internazionali richiedono una vigilanza particolare per quanto riguarda la minaccia della radicalizzazione e del terrorismo a livello dell'UE.

Allo stesso tempo, si intensificano le attività per rafforzare la sicurezza nell'area Schengen. Nel prossimo numero, ForoEuropa pubblicherà un’analisi delle nuove proposte della Commissione volte a rafforzare la cooperazione di polizia in quest’area, il cosiddetto “Codice dell’UE per la cooperazione di polizia”.

Secondo la relazione Internet Organised Crime Threat di Europol, pubblicata a novembre, e l’ultimo rapporto dell'Agenzia dell'UE per la sicurezza informatica (ENISA)sul panorama delle minacce, la portata, frequenza e sofisticatezza dei reati e degli attacchi informatici sono in aumento. Gli Stati membri hanno affrontato almeno 198incidenti di sicurezza informatica nel 2021, in quanto la pubblica amministrazione è stato il settore più colpito. I responsabili di tali attacchi sono altamente qualificati, dispongono di risorse adeguate, provengono sia dall'UE che dall’esterno, e sanno sfruttare la natura senza confini e globale di Internet, nonché le lacune giurisdizionali degli attuali ordinamenti giuridici. Gli attacchi informatici e i reati informatici sono spesso interconnessi, come dimostrato da numerosi incidenti in cui i criminali prendono di mira le persone vulnerabili per estorcere denaro. A parte il fine di lucro, i reati informatici possono anche essere motivati ​​da più complesse considerazioni geopolitiche e ideologiche. Dati raccolti dall'ENISA hanno dimostrato che gli hackers hanno raggiunto "nuovi livelli di sofisticatezza e impatto”, con attacchi mirati alle catene di approvvigionamento del settore pubblico e privato.

Il Consiglio europeo di ottobre ha sottolineato la gravità crescente delle minacce della cyber criminalità e ha riaffermato l'impegno dell'UE a favore di un ciberspazio aperto, libero, stabile e sicuro, sottolineando la necessità di un coordinamento efficace tra Stati membri e con i partners internazionali, nonché di un’azione più intensa  contro la criminalità informatica, in particolare gli attacchi ransomware.

Al fine di rafforzare la capacità dell'UE di contrastare la cyber criminalità, la Commissione ha proposto di istituire una Joint Cyber ​​Unit (JCU). La JCU potrebbe fungere da struttura di coordinamento operativo per gli Stati membri e le istituzioni, agenzie e organismi pertinenti dell'UE. In quanto tale, la JCU aiuterebbe a collegare i vari attori responsabili della cyber sicurezza in tutta l'UE e potrebbe quindi permettere una risposta coordinata a incidenti e crisi su larga scala.  

La relazione menziona altre iniziative dell’UE. Per esempio, proseguono le trattative sul Digital Operational Resilience Act, che mira a migliorare la resilienza operativa digitale del settore finanziario, e la  Commissione ha annunciato nuove norme sulla sicurezza informatica dell'elettricità e la creazione di un gruppo europeo permanente di operatori pubblici e privati sulla resilienza delle infrastrutture energetiche.

Inoltre, la relazione descrive le principali attività degli ultimi sei mesi relative alla cooperazione internazionale, quali per esempio:

A luglio, l'UE, la NATO, gli Stati Uniti, e altri paesi hanno denunciato con forza l'attacco del server Microsoft Exchange perpetrato all’inizio del 2021, il quale ha compromesso più di 100.000 server in tutto il mondo. In settembre, l'Alto Rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell'UE relativa al rispetto dei processi democratici, esortando la Federazione Russa a rispettare il cyberspazio e invitando tutti i soggetti coinvolti a porre fine immediatamente a qualsiasi atto di illegalità informatica.

In novembre, nell'ambito del Forum per la pace di Parigi, la Presidente della Commissione ha annunciato la decisione di sostenere il Paris Call for Trust and Security in Cyberspace, il quale riunisce oltre 80 paesi, 700 imprese, 350 organizzazioni della società civile da tutti i continenti allo scopo di lavorare insieme per affrontare le sfide ma anche le opportunità offerte dal cyberspazio.

Inoltre, l'UE si impegna a livello bilaterale con una serie di paesi terzi, anche attraverso dialoghi regolari sulla sicurezza informatica. Negli ultimi mesi, la cooperazione UE-USA su queste questioni si è intensificata in modo significativo. Per esempio, il 21 settembre è stato raggiunto un accordo sulla necessità di aumentare la cooperazione e il coordinamento sulle discussioni delle Nazioni Unite relative al cyberspazio, onde prevenire, scoraggiare e contrastare attività cibernetiche dannose, coinvolgere efficacemente altri paesi, e favorire l'aumento della resilienza globale.

Sul fronte normativo, importanti progressi sono stati raggiunti con la conclusione formale dei negoziati sul secondo protocollo addizionale alla convenzione sulla criminalità informatica (convenzione di Budapest)del Consiglio d'Europa. Il Protocollo fornisce nuovi strumenti per rafforzare la cooperazione giudiziaria transfrontaliera sulla criminalità informatica e le prove elettroniche, e prevede garanzie concrete per il rispetto dei diritti fondamentali, inclusa la tutela della privacy e la protezione dei dati personali. Nell'interesse dell'Unione, tutti gli Stati Membri sono invitati a firmare e ratificare rapidamente questo Protocollo.

Parallelamente, è in preparazione una nuova convenzione delle Nazioni Unite sulla criminalità informatica, che dovrebbe essere giuridicamente coerente con gli strumenti esistenti, in particolare la Convenzione di Budapest. La Commissione garantirà l'effettiva partecipazione dell'Unione ai negoziati, che cominceranno a gennaio 2022.

 

Sfide tecnologiche

Tecnologie come la crittografia o l'intelligenza artificiale possono essere sfruttate a fini di reato.

Come evidenziato nel terzo rapporto della Observatory Function, le autorità di contrasto e giudiziarie trovano difficoltà crescenti a livello tecnologico per quanto riguarda le intercettazioni e la raccolta delle prove. Nel 2022, nel quadro della strategia dell’Unione contro il crimine organizzato, la Commissione studierà la questione dell'accesso legale e mirato alle informazioni crittografate per le indagini e i procedimenti giudiziari, al fine di trovare delle soluzioni comuni per le autorità di contrasto degli Stati membri.

Parallelamente, si sono tenute discussioni tra gli Stati membri sulla proposta legislativa della Commissione riguardo l'intelligenza artificiale. Uno dei punti più complessi di questo pacchetto sono i limiti significativi posti all’azione delle autorità di contrasto. In giugno, il Comitato europeo per la protezione dei dati e il Garante europeo della protezione dei dati hanno pubblicato un parere congiunto sulla proposta della Commissione, esigendo un’interdizione generalizzata dell’uso dell'intelligenza artificiale a fini di identificazione biometrica a distanza negli spazi pubblici. Inoltre, in una raccomandazione del 6 ottobre, il Parlamento europeo ha denunciato i rischi relativi ai sistemi di identificazione biometrica a distanza e ai possibili errori causati dalle applicazioni di intelligenza artificiale (il cosiddetto ‘bias algoritmico’), e ha sottolineato che sono necessari supervisione umana e un rigoroso quadro normativo, specialmente per quanto riguarda l’uso di queste tecnologie da parte delle autorità di contrasto.

 

Terrorismo

Secondo il rapporto sulla situazione e l'andamento del terrorismo pubblicato da Europol in giugno, gli Stati membri considerano il terrorismo jihadista la più grande minaccia terroristica per l’UE. Il rapporto conferma che il tipo più frequente di attacchi di ispirazione jihadista nell'UE, in Svizzera e nel Regno Unito sono avvenuti in luoghi pubblici contro i civili, e sono stati commessi da individui che agivano da soli. Inoltre, i sospetti arrestati hanno avuto contatti online con seguaci di gruppi terroristici all'esterno dell'Unione.

Alla luce degli sviluppi in Afghanistan, il coordinatore antiterrorismo dell'UE, la Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna, la Presidenza e le principali agenzie dell'UE hanno elaborato un piano d'azione sull'Afghanistan, volto a attivare controlli di sicurezza per la prevenzione del terrorismo, evitare che l'Afghanistan diventi un rifugio sicuro per i gruppi terroristici, monitorare la propaganda e la mobilitazione, e contrastare la criminalità organizzata come fonte di finanziamento del terrorismo. Un primo risultato concreto di questo piano d’azione è stata la creazione di una procedura volontaria per controlli di sicurezza rafforzati sulle persone proveniente dall'Afghanistan, attualmente in funzione.

Tuttavia, permangono ostacoli a un'efficace cooperazione e coordinamento tra gli Stati membri per quanto riguarda la protezione e assistenza prestata alle vittime del terrorismo. Dal mese di luglio, la Commissione ha avviato procedure di infrazione contro 24 Stati membri per inadempienza nel recepire adeguatamente laDirettiva2017/541 sulla lotta contro il terrorismo. Nello stesso tempo, il Centro europeo di ricerca in materia di vittime del terrorismo assiste attivamente le autorità e le organizzazioni nazionali competenti e ha ad oggi prodotto il Manuale dell'UE sulle vittime del terrorismo e numerosi manuali nazionali.

Un altro sviluppo importante nell’azione dell’UE in questo campo è l’ambizioso pacchetto di proposte legislative della Commissione per rafforzare la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo nell'UE, comprese nuove misure relative alle criptovalute.  Ad esempio, tutti i fornitori di servizi di cripto-asset saranno inclusi nell'ambito della legislazione antiriciclaggio dell'UE, che richiede loro di segnalare eventuali transazioni sospette effettuate da loro clienti. La Commissione propone inoltre di vietare la fornitura di portafogli di criptovalute anonimi. L’obiettivo chiave di queste proposte è quello dimigliorare il rilevamento di transazioni e attività sospette e colmare le scappatoie utilizzate dai criminali per riciclare proventi illeciti o per finanziare attività terroristiche attraverso il sistema finanziario.

Altre proposte di rilievo riguardano Europol e Eurojust.

Riguardo Europol, la proposta della Commissione sulla modifica del regolamento del 2017rafforza il mandato di Europol e dota questa agenzia di nuovi strumenti per assistere gli Stati membri nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo. I negoziati su questa proposta legislativa hanno progredito in modo significativo nel 2021 e dovrebbero concludersi durante la Presidenza francese, ovvero nel primo semestre del 2022.

Un’altra proposta, riguardante Eurojust, è quella relativa allo scambio di informazioni digitali nei casi di terrorismo transfrontaliero, volta a migliorare il funzionamento del registro antiterrorismo istituito nel 2019 e a consentire a Eurojust di svolgere un ruolo più forte nel sostenere il coordinamento e la cooperazione tra le autorità di contrasto in relazione a reati di terrorismo.

 

Criminalità organizzata

Le tendenze della criminalità osservate da Europol durante la pandemia di COVID-19 mostrano che, nonostante blocchi e restrizioni, la criminalità organizzata rimane attiva, si adatta e sfrutta le circostanze attuali per realizzare un profitto, al punto che mentre le economie legali si sono indebolite, l'economia criminale è diventata più forte. Inoltre, la scala globale delle reti della criminalità organizzata e il grado di connettività tra i criminali sono sempre più importanti, come dimostrato dall’intensità della cooperazione internazionale tra le forze dell'ordine.

Il commercio di droghe illecite rimane il più grande mercato criminale dell'UE, la quale ha adottato una strategia specifica nel 2020 e un piano d'azione pluriannuale. Europol sta intensificando la cooperazione con le autorità iraniane e turche per migliorare lo scambio di informazioni sul traffico di droga. Secondo Europol, la principale rotta del traffico di eroina all'interno dell'UE è ancora attraverso i Balcani, mentre il traffico di cocaina avviene più spesso attraverso porti container come Anversa o Rotterdam.

Un’altra priorità dell’Unione è la lotta contro il traffico di armi da fuoco. Ci sono circa 35 milioni di armi illegali nell'UE e molte vengono contrabbandate ai confini con i Balcani occidentali. L’Unione ha quindi preso varie iniziative per rafforzare la cooperazione con questi paesi. Inoltre, la relazione annuale della Commissione sull’applicazione della direttiva sul controllo dell'acquisizione e del possesso di armi ha rilevato che questa direttiva ha migliorato la tracciabilità, lo scambio di informazioni e le procedure amministrative relative alle armi da fuoco. Tuttavia, finora solo dieci Stati membri hanno recepito integralmente la direttiva, e ulteriori progressi sono necessari per quanto riguarda il controllo legale dell'acquisizione, del possesso e dei movimenti di armi civili. La Commissione effettuerà pertanto una valutazione d'impatto sulla eventuali modifiche a questa direttiva.

Il traffico di rifiuti è una delle forme più gravi di reato ambientale. Il valore delle spedizioni illegali di rifiuti rappresenta circa il 30% del valore totale, che è di 9,5 miliardi di euro all'anno. Il ​​17 novembre, la Commissione ha pubblicato una proposta di modifica del Regolamento UE sulle spedizioni di rifiuti, che rafforzerà ulteriormente la lotta contro questo tipo di reati istituendo un gruppo di controllo delle spedizioni di rifiuti nell'UE, autorizzando l’OLAF a supportare le indagini transnazionali degli Stati membri sul traffico di rifiuti e prevedendo norme più rigorose in materia di  sanzioni amministrative.

Un’altra preoccupazione fondamentale dell’Unione è prevenire e combattere le frodi ai danni del bilancio dell'UE. Come evidenziato dal Parlamento europeo in due relazioni specifiche, la pandemia di COVID-19 ha creato nuove opportunità per i truffatori e la criminalità organizzata, quindi è sempre più importante anticipare e rispondere ai rischi di frode nelle situazioni di crisi, e assicurare  maggiore trasparenza nel mercato finanziario dell'Unione.

In settembre, a meno di quattro mesi dall'inizio delle sue attività, la Procura europea (EPPO) ha già ottenuto risultati notevoli in casi di presunta frode per un totale stimato di circa 4,5 miliardi di euro. Inoltre, il 15 ottobre, Europol ha istituito l'operazione Sentinel, che si occuperà delle frodi controfondi offerti nell'ambito dell'iniziativa NextGenerationEU. Questa operazione coinvolgerà l’EPPO, Eurojust, OLAF e 23 Stati membri.

Prevenire e lottare contro il traffico di migranti è un obiettivo chiave della strategia  sulla sicurezza dell'UE. La Commissione ha lanciato un piano d’azione pluriannuale, che si propone, tra altre attività, di rafforzare la cooperazione giudiziaria sul traffico di migranti invitando gli Stati membri a utilizzare maggiormente Eurojust e a rafforzare le indagini transfrontaliere, per esempio facendo un uso più ampio delle Joint Investigation Teams. In questo quadro, Eurojust ha tenuto la sua riunione annuale sul traffico di migranti, la quale ha permesso di identificare nuove opportunità per rafforzare la cooperazione giudiziaria con i Balcani occidentali e i paesi partner del bacino del Mediterraneo attraverso EuroMed Justice.

Riguardo la lotta contro il traffico di esseri umani, la relazione mette in rilievo un’importante azione internazionale coordinata da Europol e Frontex in novembre, cui hanno partecipato 29 paesi, con più di 14 000 agenti delle forze dell'ordine, e che ha portato a 212 arresti e all'identificazione di altri 89 sospetti.

 

Il ruolo delle agenzie e degli organi dell'UE

Le agenzie e gli organismi dell'UE hanno continuato a svolgere un ruolo cruciale nel promuovere la cooperazione e scambio di informazioni in tutta l'Unione, e la lotta alla criminalità. Durante gli ultimi sei mesi, molte delle loro attività si sono concentrate sulle esigenze operative derivanti dalla crisi afghana, nonché sulle minacce ibride, il cybercrime (ransomware), e la criminalità organizzata.

Inoltre, le agenzie hanno ulteriormente sviluppato la dimensione esterna delle proprie attività rafforzando cooperazione e coordinamento con altri attori e programmi esterni, compreso nel quadro della politica dell’UE in materia di sicurezza e difesa comune, anche al fine di evitare duplicazioni.

Le agenzie e gli organismi dell'UE hanno prodotto un gran numero di rapporti e linee guida, di cui la relazione fornisce una lista esaustiva.

 

Il testo integrale della terza relazione della Commissione sull’attuazione della strategia sulla sicurezza dell’UE è disponibile, in lingua inglese, su questo link:

https://ec.europa.eu/transparency/documents-register/detail?ref=COM(2021)799&lang=it

 

[1]COM(2021) 799 final, Brussels, 8.12.2021.