A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

LA REGOLAMENTAZIONE EUROPEA DEL METAVERSO E DEI MONDI VIRTUALI

Autore: Avv. Prof.ssa Maurizia Venezia

 

Il metaverso ed i mondi virtuali sono oramai una realtà alla portata di tutti: con un computer, o uno smartphone, una buona connessione ad internet ed uno speciale visore, che renda l’esperienza ancora più realistica ed “immersiva”, è possibile accedere a piattaforme digitali in cui vivere una vera e propria esistenza parallela: assistere a competizioni sportive, concerti, sfilate di moda, visitare mostre, giocare, ma si stanno progettando applicazioni anche per sperimentazioni nel campo medico-sanitario, scientifico.

I settori di applicazione della tecnologia digitale sono in crescita esponenziale: il Web 4.0 e i mondi virtuali porteranno benefici per la salute, contribuiranno alla transizione verde e anticiperanno meglio i disastri naturali; costituiranno ulteriori mercati e luoghi di esplicazione delle attività dell’uomo, siano esse di svago, professionali, industriali, commerciali.

Gli addetti ai lavori annunciano straordinari ulteriori progressi tecnologici, per cui oggetti e ambienti digitali e reali saranno completamente integrati e comunicheranno tra loro, grazie all’intelligenza artificiale, all’Internet of things, alle transazioni blockchain, ai mondi virtuali e alle funzionalità dell’extended reality (l’insieme combinato di esperienze di realtà aumentata, virtuale e mista). Inoltre, caratteristiche degli ambienti tridimensionali quali Metaverso e mondi virtuali sono la loro “stabilità” intesa come la possibilità di funzionamento autonomo anche in assenza di interazione da parte dell’uomo e la possibilità di fondere in tempo reale mondi fisici e digitali, per una serie di scopi quali la progettazione, la realizzazione di simulazioni, la collaborazione, l’apprendimento, la socializzazione, le transazioni o l’intrattenimento.

Si prevede che il valore economico della realtà virtuale crescerà a più di 800 miliardi di euro entro il 2030 (dai 27 nel 2022) con circa 860 mila nuovi posti per lavoratori qualificati.

E’ sorta dunque una forte esigenza di regolamentazione giuridica, per evitare frodi, abusi, contraffazioni, lesione dei diritti e delle prerogative personali ed economiche connesse all’uso di questo straordinario, ma potenzialmente pericoloso strumento.

La Commissione Ue ha adottato una proposta per guidare la trasformazione tecnologica dell'economia e della società, in linea con i principi dell'Unione: l’iniziativa sul Web 4.0 ed i mondi virtuali, presentata lo scorso 11 luglio, è il primo passo di un percorso normativo che riconosce alle persone una posizione di centralità ed affronterà i rischi legati alla privacy ed alla disinformazione, per arrivare ad un ambiente digitale aperto, sicuro, inclusivo, affidabile ed equo per tutti con “standard aperti che garantiscano l’interoperabilità tra piattaforme e reti e la libertà di scelta degli utenti“.

La Commissione ha inoltre messo in chiaro i quattro pilastri, o linee di intervento, verso le quali si muoverà dal punto di vista economico-finanziario: competenze, imprese, servizi pubblici e infrastrutture, con la presentazione entro la fine del 2023 di principi-guida per i mondi virtuali e la definizione di una serie di prospettive concrete di lavoro per talenti informatici e creatori di contenuti digitali anche grazie al sostegno del programma Europa digitale per i primi (con attenzione alla parità di genere) e del programma Creative Europe per i secondi. Per le imprese si sta discutendo l’incentivo all’ecosistema industriale europeo del Web 4.0 “per aumentare l’eccellenza e affrontare la frammentazione”, attraverso la creazione di un partenariato sui mondi virtuali nell’ambito di Horizon Europe, per promuovere l’eccellenza nella ricerca e sviluppare una tabella di marcia industriale.

Nel settore dei servizi pubblici si sta pensando al lancio di progetti, quali CityVerse, un ambiente urbano immersivo che può essere utilizzato per la pianificazione e la gestione delle città, e l’European Virtual Human Twin che riprodurrà il corpo umano per supportare le decisioni cliniche e le cure personali.

 

Avv. Prof. Maurizia Venezia, Docente di Diritto della proprietà intellettuale ed industriale presso l’Università G. Marconi - Roma.