A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

FUTURO DELLA POLITICA DI COESIONE

Autore: Dott.ssa Laura De Rose, Vice Direttore Foroeuropa

 

Il 15 novembre scorso, il Consiglio “Affari Generali” ha discusso il futuro della politica di coesione post 2020 a seguito della pubblicazione, da parte della Commissione, della 7ª relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale, pubblicata il 9 ottobre 2017 (la relazione precedente risale al luglio 2014).

I punti chiave della 7ª relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale sono (la relazione è scaricabile qui):

  • Le disparità regionali si riducono di nuovo;
  • L'occupazione si è ripresa, ma la disoccupazione è ancora al di sopra del livello precedente alla crisi;
  • Alcune regioni registrano una crescita demografica veloce, mentre altre si spopolano;
  • Le città come fonti di opportunità ma anche di sfide;
  • Gli investimenti in innovazione, competenze e infrastrutture sono insufficienti;
  • Per ridurre le emissioni di gas a effetto serra occorrono ulteriori investimenti nel settore dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e dei trasporti a basse emissioni di carbonio;
  • Cooperare e superare gli ostacoli attraverso le frontiere UE;
  • Una migliore qualità di governo e l'attuazione di riforme strutturali potrebbero stimolare la crescita;
  • L'investimento pubblico nazionale non si è ancora interamente ripreso;
  • Il ruolo chiave della politica di coesione negli investimenti pubblici ha arginato l'impatto della crisi.

Riguardo al futuro della politica di coesione, la relazione richiama il Libro bianco della Commissione sul futuro dell'Europa (documento: COM (2017) 2025 finale, del 1 marzo 2017), il quale ha individuato tre questioni principali per il futuro:

1) In quali ambiti dovrebbe investire?

2) Quali dovrebbero essere le priorità negli investimenti?

3) In che modo si dovrebbe attuare la politica?

Tra le varie proposte presentate nella 7ª relazione, vi è anche quella di sviluppare “un unico insieme di norme per i fondi esistenti”, poiché “questo garantirebbe investimenti più coerenti e semplificherebbe il lavoro dei beneficiari”. Tale corpus potrebbe anche includere norme concernenti i rispettivi strumenti di finanziamento.

Nel maggio 2018, la Commissione prevede di adottare la proposta per il quadro finanziario pluriennale, seguita dalle proposte per la politica di coesione per il periodo successivo al 2020.

Le conclusioni sul futuro della politica di coesione adottate dal Consiglio il 15 novembre scorso vanno nella direzione delle proposte dalla Commissione (il testo delle conclusioni, per il momento non disponibile in lingua italiana, è scaricabile qui).