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AVV. ANTONELLA ROBERTI

NUOVO REGOLAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA (UE) SULL’INTEROPERABILITÀ DEI SISTEMI D’INFORMAZIONE PER LA DIFESA DELLE FRONTIERE COMUNI E DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI DELL’UNIONE.

Autore: Dott.ssa Laura De Rose, Vice Direttore Foroeuropa

 

Questo nuovo Regolamento, che è stato approvato dal Parlamento durante l’ultima sessione plenaria di quest’anno, e che è quindi in dirittura d’arrivo verso la sua approvazione finale da parte del Consiglio dell’UE e successiva entrata in vigore a partire dal ventesimo giorno dalla sua pubblicazione nel Giornale Ufficiale dell’UE, è destinato a diventare la chiave di volta di un nuovo sistema di controllo integrato delle informazioni relative ai cittadini dei paesi terzi richiedenti accesso al territorio dell’Unione.

Tale sistema è uno dei nuovi strumenti di cui l’Unione doterà presto i suoi Paesi Membri al fine di proteggere la sicurezza dei cittadini europei contro la minaccia terroristica e i reati gravi che possono  derivare da un’immigrazione incontrollata nell’Unione Europea.

I lavori preparatori di questo nuovo Regolamento sono durati vari anni. Una tappa essenziale in questo processo sono state le conclusioni del Consiglio dell’UE del 9 giugno 2017, con le quali si afferma la necessità d’introdurre nuove misure per colmare la carenza di informazioni relative ai detentori di visti di lunga durata e di permessi di residenza onde garantire l’efficacia dei controlli di frontiera e di polizia. A tal fine, il Consiglio chiese alla Commissione di condurre uno studio di fattibilità relativamente alla creazione di una base dati centralizzata a livello dell’UE contenente informazioni sui visti di lunga durata e i permessi di residenza.

La Comunicazione della Commissione del 27 settembre 2017 relativa alla crisi migratoria sottolinea la necessità di sviluppare une politica comune per il rilascio dei visa quale strumento essenziale non solo per facilitare il turismo ed altre attività economiche, ma anche per prevenire rischi alla sicurezza e flussi migratori irregolari. A tal fine, la Commissione propose di rafforzare il Regolamento sul VIS (Sistema d’Informazione sui Visti), il quale permette alle autorità consolari di scambiarsi informazioni e dati relativi alle richieste di visto e alle relative decisioni, nonchè di favorire l’interoperabilità fra tutti i sistemi d’informazione.

Un altro elemento considerato dal legislatore è l’articolo 21 della Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen, il quale prevede il diritto dei cittadini stranieri alla libertà di circolazione sul territorio dei Paesi firmatari per un periodo non superiore a tre mesi, sulla base del principio del mutuo riconoscimento dei permessi di residenza e dei visti di lunga durata rilasciati da questi Stati. Prima del nuovo Regolamento, non vi erano strumenti specifici per verificare se i titolari di tali documenti rappresentassero una minaccia per la sicurezza interna di altri Stati.

L'interoperabilità è la capacità dei sistemi di informazione di scambiare dati e consentire la condivisione di informazioni.

In quanto tale, l’interoperabilità migliora l'efficienza e l'efficacia degli strumenti di condivisione delle informazioni a livello europeo, garantendo processi tecnici, standard e strumenti che consentano un migliore funzionamento dei sistemi di informazione dell'UE. Significa che gli utenti autorizzati (come agenti di polizia, funzionari delle migranti e guardie di frontiera) hanno un accesso più rapido, continuo e sistematico alle informazioni di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro.

Il nuovo Regolamento si concentra sui sistemi di informazione per la sicurezza, la gestione delle frontiere e della migrazione che sono gestiti a livello dell'UE e quelli che sono in fase di sviluppo o in attesa di adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. I sistemi di informazione interessati dalla proposta sono i seguenti:

- Tre sistemi esistenti:

  • il Sistema d'informazione Schengen (SIS) che contiene un ampio spettro di segnalazioni di persone (rifiuto di ingresso o di soggiorno, mandati di cattura UE, persone scomparse, assistenza giudiziaria, controlli discreti) e oggetti (compresi l'identità smarrita, rubata o invalidata o documenti di viaggio );
  • il sistema Eurodac con i dati relativi alle impronte digitali dei richiedenti asilo e dei cittadini di paesi terzi che hanno attraversato le frontiere esterne in modo irregolare o che soggiornano irregolarmente in uno Stato membro; e
  • il sistema di informazione visti (VIS) con dati sui titolari di visti per soggiorni di breve durata.

- Tre sistemi approvati di recente, attualmente in corso di messa in opera:

  • il sistema europeo di informazione e autorizzazione dei viaggi (ETIAS), che raccoglierà e verificherà le informazioni relative alla sicurezza presentate da cittadini di paesi terzi senza visto prima del loro viaggio nello spazio Schengen. Europol avrà un ruolo centrale in questo sistema in quanto contribuirà a stabilire  e mantenere la wachlist di ETIAS, ovvero i dati relativi a persone che sono sospettate di aver commesso o preso parte a un grave reato penale o persone per le quali esistono indicazioni fattuali o motivi ragionevoli per ritenere che commettano atti terroristici o altri reati gravi. Inoltre, Europol sarà consultato dalle autorità nazionali competenti in caso di un ‘match’ con i dati disponibili su ETIAS.
  • il sistema europeo di informazioni sui casellari giudiziari per i cittadini di paesi terzi (sistema ECRIS-TCN), che permetterà lo scambio di informazioni sulle precedenti condanne pronunciate nei confronti di cittadini di paesi terzi da parte di tribunali penali nell'UE;
  • il sistema di ingressi/uscite (EES), che sostituirà l'attuale sistema di timbratura manuale dei passaporti e registrerà elettronicamente il nome, il tipo di documento di viaggio, la biometria e la data e il luogo di entrata e di uscita di terzi i cittadini nazionali che visitano l'area Schengen per un breve soggiorno;

Le quattro componenti tecniche della futura interoperabilità sono:

-  un portale di ricerca europeo: questo strumento consentirà agli utenti autorizzati (ad esempio un ufficiale di polizia autorizzato) di effettuare una singola ricerca e ricevere risultati da tutti i sistemi ai quali è autorizzato l'accesso, piuttosto che cercare singolarmente ciascun sistema. Ciò garantirà che i sistemi pertinenti e autorizzati siano sistematicamente e automaticamente controllati.

- un servizio di abbinamento biometrico condiviso: ciò consentirà agli utenti di cercare e confrontare in modo più efficiente i dati biometrici (impronte digitali e immagini facciali) memorizzati nei sistemi ai quali sono autorizzati ad accedere.

- un repository di identità comune: ciò consentirà agli utenti autorizzati di accedere più facilmente alle informazioni biografiche sui cittadini non comunitari archiviati nei sistemi pertinenti, in modo che possano essere identificati in modo più attendibile.

- un rilevatore di identità multipla: questo verificherà se i dati biografici ricercati esistono in più sistemi, aiutando a rilevare più identità. Ha il duplice scopo di garantire la corretta identificazione delle persone in buona fede e la lotta contro la frode sull'identità.

Le soluzioni proposte consentiranno un accesso più rapido e sistematico alle informazioni per gli utenti autorizzati, semplificando le attuali e complesse condizioni di accesso per garantire che le informazioni siano più facilmente disponibili per le persone che hanno il diritto di vederle, in linea con i diritti stabiliti nella legislazione che regola ciascun sistema. Grazie all’interoperabilità fra i suddetti sistemi d’informazione, sarà più facile per gli utenti finali determinare quando le persone sono state registrate con identità multiple, sia facilitando i viaggi per i viaggiatori legittimi che combattendo le frodi sull'identità. Sarà anche più facile per i funzionari autorizzati identificare in modo affidabile cittadini di paesi terzi che stanno entrando o che sono già sul territorio dello spazio Schengen. L'accesso ai dati è riservato esclusivamente al personale autorizzato (come agenti di polizia, funzionari di immigrazione e guardie di frontiera) delle autorità degli Stati membri o degli organismi dell'UE competenti per gli scopi specifici di ciascun sistema di informazione, quali Europol. Questo accesso è limitato a quanto necessario per l'esecuzione delle attività in conformità con gli scopi del sistema. Il nuovo Regolamento, inoltre, semplifica l'accesso delle autorità di contrasto ai sistemi di informazione ai fini della prevenzione, dell'indagine, dell'individuazione o del perseguimento di reati gravi e terrorismo, introducendo un approccio di consultazione dei dati in due fasi. In una prima fase, l’utente potrà verificare in parallelo tutti i sistemi che memorizzano i loro dati nel repository di identità comune al fine di sapere se le informazioni sulla persona ricercata esistono in uno qualsiasi dei sistemi. Per garantire la protezione dei dati, sarebbe fornita solo una risposta "hit / no-hit", cioè l’utente non avrà accesso diretto a nessun dato in alcun sistema, ma saprà che tali dati esistono.In una seconda fase, l'utente potrà quindi richiedere il pieno accesso ai sistemi informativi che hanno generato hit, con una richiesta di accesso individuale per e in linea con le rispettive regole stabilite da ciascun sistema interessato. Allo stato attuale, il funzionario in questione dovrebbe giustificare la necessità di accedere al sistema, in linea con i suoi diritti di accesso e i principi di limitazione delle finalità con successivo pieno accesso rimanendo soggetto all'autorizzazione preventiva di un'autorità designata e continuando a richiedere uno specifico ID utente e accesso. Una volta applicato tale approccio di consultazione dei dati in due fasi, non sarà più necessario effettuare una ricerca preliminare nelle banche dati nazionali e avviare una ricerca preliminare nel sistema automatico di identificazione delle impronte digitali di altri Stati membri ai sensi della decisione 2008/615/GAI ('Controllo di Prüm').

Maggiori informazioni sulla proposta relativa all’Interoperabilità dei sistemi d’informazioni, sono disponibili sul sito dell’Unione Europea. Per  esempio su:

http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-17-5241_en.htm 

http://www.europarl.europa.eu/legislative-train/theme-area-of-justice-and-fundamental-rights/file-interoperability-between-eu-information-systems-for-borders-and-security 

http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2018/615649/EPRS_BRI(2018)615649_EN.pdf