A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

SICUREZZA AEREA, COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO:

L’AVIATION ENGLISH

Autore: Dott.ssa Cecilia Capri

 

Nell’ambito della sicurezza aerea uno dei ruoli centrali è giocato dalla comunicazione e dal linguaggio utilizzato dagli addetti ai lavori. Il possesso di forti competenze comunicative e un’ottima conoscenza della lingua inglese rappresentano un requisito fondamentale per tutti gli operatori del settore, in particolare per piloti e controllori di volo, soggetti e responsabili della comunicazione radiofonica tra cielo e terra.

Da uno studio dell’Aviation Safety Reporting System, è emerso che tra i fattori umani che causano un incidente aereo, il 70% riguardano problemi di trasferimento delle informazioni, nonché problemi di comunicazione.

Per queste ragioni, l’ICAO che è la maggiore Organizzazione Internazionale che si occupa di regolamentare il trasporto aereo, nel corso degli anni, ha preso coscienza del problema che esercita il fattore linguistico e comunicativo sulla sicurezza aerea e ha adottato varie misure. L’Annesso 10 del Manuale ICAO è dedicato proprio alle Communication Procedures e specifica i requisiti linguistici dell’aviazione civile. Nel medesimo è specificato che la lingua inglese deve essere sempre disponibile per la comunicazione radiofonica di qualsiasi scalo e di qualsiasi luogo che viene sorvolato. Nel 1998 vengono messi a punto, per la prima volta, i Language Proficiency Requirements, ovvero i sei requisiti linguistici indispensabili che piloti e controllori di volo devono possedere ai fini del conseguimento del certificato di volo. Essi riguardano la pronuncia, l’interazione, la struttura, il vocabolario, la fluidità e la comprensione. L’ICAO ha stabilito per ogni requisito un livello che va da 1 a 6. Il livello minimo operazionale è il 4 e deve essere dimostrato attraverso il superamento di test di inglese disponibili in tutte le scuole di volo civili e militari.

La necessità di regolamentare l’aspetto comunicativo e linguistico nasce dal fatto che sono stati numerosi gli eventi in cui una scarsa conoscenza della lingua inglese o un’incompleta conoscenza della fraseologia aeronautica hanno giocato un ruolo cruciale nel capovolgimento degli eventi. Un esempio lampante in questo senso è l’incidente di Tenerife del 1977, considerato uno dei maggiori disastri aerei della storia dell’aviazione civile, in cui due Boeing in fase di decollo si sono scontrati dando luogo a 583 morti. Dalle indagini che ne seguirono, emerse che le incomprensioni linguistiche tra il pilota olandese e il controllore spagnolo, furono tra le cause principali.

Di esempi simili la storia dell’aviazione è piena. Non a caso, l’Aviation English è una lingua con un codice rigido, ristretto e regolamentato a livello internazionale dagli enti e le organizzazioni aeree. Nella definizione delle sue norme linguistiche si è tenuto conto delle differenze interlinguistiche dei vari parlanti e della multiculturalità che riguarda gli operatori nel settore dell’aviazione. Il linguaggio dell’Aviation English è prettamente ridotto nella sua morfologia, è impersonale, breve e veloce, teso a favorire una maggiore immediatezza espressiva e a ridurre le differenze linguistiche dei vari parlanti.

Si pensi all’alfabeto fonetico internazionale ICAO (alpha, bravo, charlie…) dove ogni lettera corrisponde a un codice, creato appunto dalla necessità di fare lo spelling dei messaggi nelle trasmissioni radio e per favorire la pronuncia di parlanti di nazionalità diverse. Per le medesime ragioni, si pensi anche ai numeri i quali vengono pronunciati in maniera differente rispetto all’inglese standard.

L’Aviation English, infatti, presenta numerose differenze rispetto all’inglese comune, per questo necessita di essere studiato anche dai parlanti madrelingua inglese. La sua struttura fraseologica è costruita con l’obiettivo di ridurre fenomeni di “miscommunication” e “misunderstandings” vari che spesso sono causa di incidenti o inconvenienti.

La costruzione di un linguaggio apposito per la comunicazione a bordo di un aeromobile, in particolare per la comunicazione tra cielo e terra, quindi, risponde a ragioni di sicurezza sopramenzionate oltre a ottimizzare lo svolgimento quotidiano del lavoro di piloti e operatori del settore.