A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

ISTITUZIONE DELLA PROCURA EUROPEA: LAVORI IN CORSO 

Autore: Dott.ssa Laura De Rose, Vice direttore Foroeuropa

 

Il Regolamento istitutivo della Procura Europea (EPPO), adottato il 12 ottobre 2017, è entrato in vigore il 20 novembre 2017. La Commissione ha stabilito che l’EPPO entrerà in funzione non prima di tre anni dopo l’entrata in vigore del Regolamento, ovvero a partire dal 20 novembre 2020. Nel frattempo un direttore amministrativo è stato designato ad interim.

La designazione del Procuratore Capo è una tappa decisiva nel processo di creazione dell’EPPO. Dopo la designazione dei membri del comitato di selezione, avvenuta il 18 settembre 2018, la procedura di selezione fu avviata il 19 novembre dello stesso anno.Su trenta candidati, undici sono stati intervistati dal comitato di selezione, che ha infine prescelto tre candidati, nell’ordine: la rumena Laura Codruta Kövesi, il francese Jean-François Bohnert, e il tedesco Andrés Ritter. La suddetta lista di candidati fu trasmessa sia al Consiglio che al Parlamento europeo, in vista di una designazione entro la fine di aprile 2019, per un mandato di sette anni non rinnovabile. Il 20 febbraio scorso il Consiglio ha stabilito la sua graduatoria, ponendo il candidato francese al primo posto, e, distanziati dal primo, gli altri due ex æquo. Il 27 febbraio il Parlamento europeo ha stabilito la propria lista, promuovendo la candidata rumena al primo posto, il candidato francese al secondo, e in ultimo il candidato tedesco. I negoziati fra il Consiglio e il Parlamento europeo, i quali, ai sensi dell’articolo 14 comma 1 del Regolamento, nominano di comune accordo il procuratore capo europeo, sono cominciati il 20 marzo 2019: a tutt’oggi, tuttavia, la procedura di designazione non è ancora terminata. Le discussioni si sono interrotte il 4 aprile scorso con un nulla di fatto e dovrebbero riprendere nel prossimo futuro, con il nuovo Parlamento europeo. Secondo fonti non ufficiali, la designazione del Procuratore Capo potrebbe avvenire entro la fine dell’anno. In questo contesto, va ricordato che il Consiglio ha adottato una decisione, che autorizza il suo segretario generale a trattare - a nome del Consiglio - ricorsi eventuali da parte dei candidati esclusi dalla procedura di selezione.

Nel frattempo, è cominciata la procedura di selezione dei procuratori europei di supporto del Procuratore Capo,i quali dovrebbero essere designati entro il secondo semestre 2019. A fine marzo, i 22 Stati membri partecipanti all’EPPO sono stati invitati a presentare le candidature rispettive - tre candidati per Stato membro. Le 66 candidature sono in corso di esame da parte dello stesso comitato che ha selezionato i candidati al posto di Procuratore Capo.

Inoltre, un gruppo di esperti della Commissione europea, ha avviato la preparazione di atti importanti. In particolare:

  • Proposte di regolamento interno dell’EPPO e misure di applicazione di tale regolamento: i relativi documenti saranno sottoposti all’approvazione del Collegio dell’EPPO su proposta del Procuratore Capo;
  • Creazione del sistema automatico di gestione dei fascicoli (articolo 44 del Regolamento): il gruppo di esperti discuterà la relazione tecnica finale nel luglio 2019;
  • Norme sulle condizioni di impiego dei procuratori europei delegati: anch’esse sono soggette all’adozione del Collegio dell’EPPO su proposta del Procuratore Capo.

Per sua natura, il Regolamento dell’EPPO si applica direttamente, ovvero non richiede misure di trasposizione nazionale. Tuttavia, adattamenti interni potranno essere necessari, per esempio relativamente allo statuto e alle prerogative dei magistrati dell’EPPO, o alle relazioni fra le procedure nazionali e quelle condotte dall’EPPO, a minima nei casi in cui queste ultime richiedano delle misure restrittive.

Dal punto di vista finanziario, gli Stati membri che partecipano all’EPPO dovranno coprire i costi del personale destinato ad affiancare i procuratori europei delegati, le spese per l’installazione materiale dei procuratori delegati, le spese correnti relative alle inchieste condotte da questi ultimi, fatta salva la possibilità di ottenere un contributo finanziario dal bilancio dell’EPPO per inchieste particolarmente costose, spese di traduzione, o costi relativi a sviluppi informatici dovuti all’entrata in funzione dell’EPPO.

Il bilancio dell’EPPO, inoltre, coprirà i costi legati all’impiego dei magistrati – il Procuratore Capo e i 22 procuratori europei saranno assunti quali agenti temporanei, mentre i procuratori europei delegati saranno assunti come consiglieri speciali – e degli agenti amministrativi, a partire dal direttore amministrativo. Entro il 2023, gli effettivi dell’EPPO raggiungeranno un totale stimato a 115 persone, a cui si aggiungerà un totale di 93 agenti assegnati a funzioni amministrative.