A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

Abstract della Tesi di Laurea:

“The Blockchain as Enabling Technology for Energy Communities. 

A review on the potentials of the blockchains and the importance of the legislative framework in the energy sector” 

Autore: Francesco Maria Franza

Relatore: Francesco Crespi

 

L’elaborato tratta il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili - entità giuridiche in cui cittadini, PMI e autorità locali si riuniscono per cooperare nella produzione, distribuzione, stoccaggio e fornitura di energia da fonti rinnovabili - ed analizza le potenzialità del territorio italiano nel caso di una evoluzione favorevole delle tecnologie abilitanti e della legislazione vigente.  In particolare, come il titolo suggerisce, nell’elaborato supporto l’idea che tali tecnologie abilitanti possano essere individuate nelle tecnologie Blockchain, strutture di dati condivise e immutabili definite come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia. Le tecnologie Blockchain, in questo modo, offrono grandi potenzialità per la decentralizzazione, per la sicurezza e per l’immagazzinamento di dati, abilitando di fatto la figura del prosumer, colui che, oltre a consumare energia, la produce, e la possibilità di uno scambio di energia peer-to-peer tra il prosumer e consumatore.

Più di preciso, le technologie blockchain darebbero l’opportunità ai soggetti di cui sopra (prosumers e consumers) di:

(1) Controllare le reti energetiche attraverso i cosiddetti contratti intelligenti (Smart Contracts, protocolli informatici che facilitano, verificano, o fanno rispettare, la negoziazione o l'esecuzione di un contratto.)

(2) Fornire una memorizzazione decentrata dei dati delle transazioni, aumentando la sicurezza e garantendo una maggiore indipendenza da un'autorità centrale.

(3) Dare la possibilità di effettuare pagamenti tramite le criptovalute.

All’interno dell’elaborato, poi, si propone una personale analisi di come questa tecnologia possa aiutare lo sviluppo delle Comunità Energetiche anche dal punto di vista economico: essendo dimostrato che progetti di tipo Bottom-Up fanno un uso estensivo di sistemi di finanziamento collettivo come il Crowdfunding e le ICOspropongo l’idea che le Comunità Energetiche possano fare un uso altrettanto ampio di tali sistemi innovativi di finanziamento, auspicando l’apertura di piattaforme ad hoc. Si fornisce, poi,  una descrizione dettagliata delle tecnologie Blockchain e del loro funzionamento, nonché una analisi della possibilità di inquadramento di quest’ultime all’interno del quadro delle General-Purpose Technologies un insieme di tecnologie che possono influenzare un'intera economia a livello nazionale o globale e che hanno il potenziale di alterare drasticamente le società attraverso il loro impatto sulle strutture economiche e sociali preesistenti.

Tale analisi, assume particolare importanza per la discussione riguardante la misura ottimale in cui incentivare le tecnologie Blockchain.  Inoltre, al fine di far capire al lettore come tali comunità funzionano e/o dovrebbero funzionare, vengono individuati e descritti vari modelli di design di Comunità Energetiche.

Dal punto di vista normativo, invece, supporto l’idea che una ricezione della Renewable Energy Directive II sia auspicabile, se non necessaria. Il discorso sulla necessità, da parte dell’Unione Europea, di adottare forme diverse dalle direttive – che, come sappiamo vincolano gli Stati membri a cui sono rivolte solamente per quanto riguarda i risultati da raggiungere – per le sue politiche ambientali, invece, viene lasciato a ulteriori futuri lavori. Il motivo di tale necessita, risiede nel fatto che ad oggi, in Italia, l'unica forma di autoconsumo consentita è lo scambio da un singolo impianto ad un unico consumatore finale (one to one), con la remissione dell’energia nella rete nazionale (con il vantaggio di ricevere un contributo in favore dell’energia immessa) secondo il principio dello scambio sul posto, gestito dal GSE.  

All’interno della nuova direttiva sulle rinnovabili “Red II” (2001/2018), invece, l’Unione Europea ha assegnato il primo riconoscimento giuridico all’autoconsumo e alle comunità energetiche. In sostanza, l’articolo 21 della direttiva, stabilisce che è possibile produrre, accumulare e vendere energia con un modello da “uno a molti” (one to many). Come esempio del modo in cui la legislazione italiana potrebbe evolversi per raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea, ho presentato il caso della “Legge regionale n. 12 il 3 agosto 2018 - Promozione dell'istituzione delle comunità energetiche” della regione Piemonte, che dà impulso al diffondersi delle comunità energetiche “al fine di superare l’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati, e di agevolare la produzione e lo scambio di energie generate principalmente da fonti rinnovabili, nonché forme di efficientamento e di riduzione dei consumi energetici”.

Infine, vengono presentati, in modo da mostrare le potenzialità e la portata di tale fenomeno, alcuni dati che prevedono la diffusione e gli impatti (positivi) ambientali delle Comunità Energetiche.

 

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Di seguito il testo in inglese della tesi di Laurea Magistrale:“The Blockchain as Enabling Technology for Energy Communities. A review on the potentials of the blockchains and the importance of the legislative framework in the energy sector” .