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AVV. ANTONELLA ROBERTI

NEWS DI OTTOBRE 2020

 

NEWS SULL'AMBIENTE DALL'UE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

Il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente ha approvato le conclusioni della Strategia Ue sulla biodiversità per il 2030 e i target contenuti in materia di protezione.

La Strategia dell'Ue per la salvaguardia della biodiversità prevede l'attuazione di una serie di nuove  leggi che il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente ha approvato, invitando anche la Commissione Ue a integrare gli obiettivi della politica Ue sulla biodiversità all’interno delle proposte legislative future per garantire un’attuazione coerente delle misure.

Gli obiettivi di protezione prevedono la creazione di una rete di zone protette (la base per questa rete dovrebbe essere rete Natura 2000), in particolare la salvaguardia del 30% della superficie terrestre dell’Ue e il 30% della sua zona marina.

Da fonti dell'Ue è emerso che gli Stati Membri sono "profondamente preoccupati per il tasso globale di perdita di biodiversità... riconoscono la necessità di intensificare gli sforzi affrontando le cause dirette e indirette della perdita di biodiversità, tra cui lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, i cambiamenti climatici, l’inquinamento, il modo in cui utilizziamo il suolo e il mare".

Sabien Leemans, responsabile  delle Politiche sulla Biodiverità dell’European Policy Office del WWF: "...La decisione di oggi degli Stati Membri è un raggio di speranza. Gli impegni assunti per proteggere rigorosamente almeno il 10% delle terre e dei mari della UE – incluse tutte le nostre foreste primarie e antiche ancora rimaste –  e i target legalmente vincolanti per riqualificare la natura europea che saranno proposti il prossimo anno, possono cambiare le regole del gioco per la tutela della natura se vengono rapidamente implementati".

fonte: rinnovabili

 

Studi recenti rivelano che la BCE continua ad aiutare i grandi inquinatori.

Nonostante gli obiettivi sostenibili del Green Deal, da uno studio recente pubblicato oggi da New Economics Foundation (NEF), dalle università britanniche SOAS di Londra, West of England e di Greenwich e da Greenpeace Central and Eastern Europe, è emerso che più della metà dei 241,6 miliardi di euro di obbligazioni societarie detenute dalla BCE a fine di luglio 2020 sono state emesse da imprese ad alta intensità di carbonio.

Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace International: "... E’ ora di smettere di nascondersi dietro la cosiddetta “market neutrality” e iniziare a tenere conto dell’impatto delle nostre scelte sugli altri e sul Pianeta...La Banca Centrale Europea deve respingere le obbligazioni delle aziende che stanno distruggendo il clima, soprattutto in considerazione della loro minore importanza in termini di occupazione e di valore economico per i cittadini europei". 

fonte: rinnovabili

 

L'UE vuole garantire che l'acqua sia potabile e accessibile a tutti.

In sede di Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper), gli Stati Membri hanno confermato l'accordo provvisorio raggiunto con il Parlamento europeo il 18 dicembre 2019 su una proposta di revisione della direttiva sull'acqua potabile.

Le nuove norme aggiornano gli standard qualitativi previsti per l'acqua potabile, fissano anche requisiti minimi in materia di igiene per i materiali che entrano in contatto con l'acqua potabile, con di migliorare la qualità di questi materiali per proteggere la salute umana ed escludere qualsiasi contaminazione.

Questi risultati sono derivati dalla iniziativa "Right2Water" dei cittadini europei, preoccupati dagli effetti sulla salute umana degli interferenti endocrini, dei prodotti farmaceutici e delle microplastiche presenti nell'acqua; ne è derivato un elenco di controllo, che comprenderà, per esempio, il beta estradiolo e il non il fenolo, in considerazione delle loro proprietà di interferenza endocrina.

Gli Stati membri, ove possibile per condizioni locali, climatiche e geografiche, garantiranno l'installazione nei luoghi pubblici di attrezzature esterne e interne, come rubinetti e fontanelle; oppure lanceranno campagne di informazione per i cittadini, o proporanno  un basso costo di servizio nei ristoranti, nelle mense e nei servizi di ristorazione.

La Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo dovrebbe votare l'accordo di compromesso il 18 febbraio 2020. Si prevede che il presidente della commissione ENVI invii una lettera alla presidenza per confermare che, se il Consiglio approverà il testo in prima lettura, dopo la messa a punto da parte dei giuristi-linguisti, il Parlamento approverà la posizione del Consiglio in seconda lettura.

fonte: consilium.europa

 

Inquinamento aereo: la Commissione europea ha proposto una revisione del quadro normativo Single European Sky (cielo unico europeo).

La Commissaria europea ai Trasporti Adina Valean:"Spesso gli aerei fanno zigzag tra i diversi blocchi di spazio aereo, aumentando i ritardi e il consumo di carburante... Un sistema di gestione del traffico aereo efficiente significa rotte più dirette e meno energia utilizzata, con minori emissioni e costi inferiori per le nostre compagnie aeree".

Per questo la Commissione europea ha proposto una revisione del quadro normativo noto come Single European Sky, sperando di ridurre fino al 10% il gas serra nei cieli europei e ottimizzare la gestione del traffico di aeromobili.

I dati sulle attività aeroportuali hanno indicato un crollo verticale del traffico aereo, con un numero di passeggeri in calo del 73% nelle prime due settimane di settembre, dopo una contrazione del 65% nel mese di agosto. Secondo i dati dell’esecutivo Ue, nel 2019, i soli ritardi sono costati all'Ue 6 miliardi di euro e hanno portato a 11,6 milioni di tonnellate di CO2 in eccesso.

fonte: europa.today

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Climate change: il nuovo obiettivo è -60% di emissioni per il 2030.

Nel 2019 il Consiglio europeo (2019) approvò l'obiettivo della neutralità climatica per il 2050;

a Marzo 2020 la Commissione europea ha presentato una proposta di normativa dell'UE sul clima che prevede l'obbligo giuridico per l'UE di diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050 e vuole obiettivi ambiziosi per il 2030 e il 2040.

I deputati chiedono anche:

- finanziamenti sufficienti per raggiungere questi obiettivi.

- istituire un Consiglio europeo per i cambiamenti climatici (ECCC) come organismo scientifico indipendente per valutare i progressi compiuti in tale direzione.

- che l'UE e gli Stati membri eliminino gradualmente tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro il 31 dicembre 2025.

Jytte Guteland (S&D, Svezia) ha dichiarato: "L'adozione della relazione invia un chiaro messaggio alla Commissione europea e al Consiglio in prospettiva dei prossimi negoziati. Ci aspettiamo che tutti gli Stati membri conseguano la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e abbiamo bisogno di obiettivi intermedi solidi nel 2030 e nel 2040 affinché l'UE possa raggiungere questo traguardo. Sono inoltre soddisfatta dell’inclusione di un bilancio dei gas a effetto serra, che definisce la quantità totale rimanente di emissioni che potrebbe essere emessa fino al 2050 senza mettere a repentaglio gli impegni dell’Unione ai sensi dell’accordo di Parigi".

fonte: alternativasostenibile

 

Delusione Europa sul riciclo della plastica: la Corte dei Conti Ue rivela dati falsati e dipendenza dai Paesi asiatici per lo smaltimento dei rifiuti.

Secondo l'ultima relazione della Corte dei Conti Europea "L’azione dell’Ue per affrontare il problema dei rifiuti di plastica", i target per il 2025 e il 2030 relativi al riciclo degli imballaggi non saranno raggiunti. La causa è da attribuire sia ai ritardi degli Stati membri, sia alla quantità ridotta della plastica rispetto a quella che era stata calcolata dalle autorità nazionali. Un altro grande danno all' l'export di questo tipo di rifiuti è stato causato dalla decisione della Cina di bloccare l'entrata della plastica europea in eccesso; così purtroppo è aumentato il mercato nero dell'export di plastica.

L'export all'interno della stessa Ue è aumentato, mentre quello al di fuori dei confini dell'Unione si è concentrato su altre destinazioni asiatiche, in particolare Turchia e Malesia.  

Dalla relazione della Corte: "...Gli Stati membri dell’Ue fanno grande affidamento sul riciclaggio in Paesi terzi per la gestione dei propri rifiuti di imballaggio di plastica".

Ancora dalla relazione:" Gli esperti consultati dalla Corte stimano che l’applicazione dei nuovi metodi di calcolo possa ridurre i tassi di riciclaggio comunicati di un massimo di 10 punti percentuali. Secondo le previsioni di PlasticsEurope, il tasso di riciclaggio degli imballaggi di plastica dell’Ue potrebbe diminuire, passando dal 42 % (tasso comunicato attualmente) al 29 % circa".

Dall'Agenzia europea dell’ambiente: "Il trattamento nei Paesi terzi provoca spesso pressioni ambientali maggiori in termini di inquinamento, emissioni di Co2 e dispersione di plastica nell’ambiente, rispetto al trattamento o al riciclaggio effettuati nell’Ue... la verifica della conformità alle norme Ue sul trattamento dei rifiuti di plastica nei Paesi terzi è spesso insufficiente ad assicurare il rispetto delle norme Ue".

fonte: europa.today

 

Dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa nasce la super frutta.

Si parla di super frutta, ma è completamente biologica e salutare; si tratta della frutta che matura nei laboratori dell’Università di Pisa.

Fino ad oggi le ricerche si erano concentrate quasi esclusivamente sulla buccia, mentre dagli ultimi studi dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa si è scoperto che le radiazioni ultraviolette (note per stimolare la sintesi di molecole benefiche ad elevato valore antiossidante), hanno effetti benefici non solo sulla buccia, ma anche sulla polpa.

La professoressa Annamaria Ranieri dell’Università di Pisa: "Lo studio ha evidenziato come il trattamento con radiazione UV-B abbia determinato un accumulo soprattutto di carotenoidi e di alcune classi di composti fenolici ad elevato potere antiossidante, come flavonoli, flavoni e flavanoni anche nella polpa".

Marco Santin, assegnista che si è occupato di questa ricerca: "Questo risultato è particolarmente interessante ed in qualche modo inatteso, poiché la buccia è in grado di schermare la radiazione UV-B. Di conseguenza, l’arricchimento di questi composti nella polpa sottostante potrebbe essere dovuto a meccanismi chimico/fisici di interazione tra buccia e polpa ancora inesplorati".

Antonella Castagna dello stesso gruppo di ricerca:"I risvolti applicativi di questa ricerca sono notevoli, in quanto molta gente tende a sbucciare la frutta prima di mangiarla. L’arricchimento di sostanze nutraceutiche anche nella polpa, generalmente meno ricca di metaboliti secondari benefici per la salute, può avere grandi potenzialità. Non ci dimentichiamo però che gli effetti indotti dalla radiazione UV-B sono estremamente variabili e dipendenti sia dalla dose di UV-B fornita, sia dalla specie del frutto che si vuole trattare".

fonte: alternativasostenibile

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Se l'Europa perseguirà l'obiettivo zero emissioni, entro 5 anni il fotovoltaico sarà la prima fonte di energia.

In occasione del Solar Power Summit, Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia IEA, ha anticipato alcuni dati del prossimo ‘World Energy Outlook 2020’, dichiarando:

"I nostri numeri dimostrano che se l’Europa riuscirà a perseguire l’obiettivo delle zero emissioni nette, entro cinque anni il fotovoltaico rappresenterà la fonte numero uno per capacità elettrica, superando tutte le altre”... L’energia pulita deve essere al centro della ripartenza economica globale, poiché offre una soluzione alle crisi finanziarie e climatiche...Il fotovoltaico è stato essenziale per offrire resilienza durante la pandemia e, con il quadro del nuovo Green Deal europeo, l’Europa può guidare il mondo nella fornitura di tecnologia solare e rinnovabile".

Dello stesso parere Aristotelis Chantavas, Presidente di Solar Power Europe (associazione che rappresenta i produttori fotovoltaici europei):

"Sebbene il 2020 sia stato un anno impegnativo per il mondo, possiamo già guardare avanti a quello che è l’inizio di un vero decennio solare, come confermato dagli ultimi dati IEA ...Guardando indietro, al 2019, il fotovoltaico ha aggiunto la più alta quota di nuova capacità nell’UE rispetto a qualsiasi altra tecnologia energetica, raddoppiando a 16,7 GW".

fonte: rinnovabili

 

Occupazione e energie rinnovabili: il rapporto annuale di IRENA conferma il trend di crescita a lungo termine.

Secondo l’analisi annuale di IRENA (International Renewable Energy Agency), l’energia pulita ha creato occupazione per 11,5 milioni di lavoratori a livello globale, considerando che il dato si riferisce al 2019, cioè in tempi no-Covid; attualmente risulta che in Asia il 63% degli occupati lavora nell'energia pulita e in  Cina il 38 %.

Nell'analisi si evidenzia che il principale settore che crea occupazione è il fotovoltaico: 3,8 milioni di occupati sugli 11,5 totali. Segue il comparto dei biocarburanti liquidi (2,4 milioni), l’idroelettrico (1,9 milioni), l’eolico (1,1 milione) e il solare termico (823mila). Si ricava anche che nel 2019 le donne occupavano il 32 per cento del totale dei posti di lavoro nelle energie rinnovabili, contro il 21 per cento nei settori dei combustibili fossili.

Il direttore generale di IRENA, Francesco La Camera:"L’energia rinnovabile, ora predominante nella nuova capacità elettrica, si è dimostrata particolarmente flessibile, conveniente e resiliente di fronte alla crisi sanitaria ed economica del 2020... Se i paesi si concentreranno ora sulla sovra alimentazione della transizione energetica, sarà possibile ottenere molti altri vantaggi di questo tipo. L’agenda post-COVID proposta dall’Agenzia creerebbe circa 5,5 milioni di posti di lavoro legati alla transizione nei prossimi tre anni, portando il totale a quasi 30 milioni a livello globale entro il 2030 e aprendo la strada alla resilienza a lungo termine, allo sviluppo e all’uguaglianza". 

fonte: rinnovabili

 

Per ottimizzare e rendere indipendenti le fasi di produzione delle materie prime, nasce l’Alleanza europea Materie Prime (European Raw Materials Alliance).

E' nata la European Raw Materials Alliance, ovvero la Commissione europea lancia la nuova Alleanza  tra tutte le forze comunitarie, che si impegnano a ridurre la dipendenza UE dalle risorse estere essenziali per la transizione ecologica in atto.

Maroš Šefčovič, Vice Presidente della Commissione europea. "Con la transizione verso una società climaticamente neutra e digitale, la nostra dipendenza dai combustibili fossili rischia di essere sostituita dalla dipendenza da materie prime non energetiche, per le quali la concorrenza globale sta diventando sempre più intensa".

Tra gli obiettivi energetici e climatici per il 2030 e il 2050, il principale rimane quello della decarbonizzazione, anche se ancora oggi la maggior parte delle tecnologie necessarie al Green Deal europeo necessitano di materiali che arrivano sopratutto fuori i confini comunitari; un esempio sono le terre rare utilizzate nelle turbine eoliche, nelle batterie, nei radar e nella nuova robotica, che provengono quasi esclusivamente dalla Cina, nonostante la presenza di giacimenti in Europa (in Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Svezia o Groenlandia e Norvegia) e l’enorme potenziale legato al riciclo. Solo per questi elementi si stima un aumento di 10 volte della domanda europea entro il 2050.

Considerando questi dati, Maroš Šefčovič ha dichiarato: "...Dobbiamo cambiare il nostro approccio alle materie prime critiche, ridurre la nostra dipendenza e rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento. A tal fine, il piano d’azione sui Raw Materials, insieme al piano d’azione per l’economia circolare, è parte integrante della nostra strategia di ripresa e resilienza".

fonte: rinnovabili

 

Da Bruxelles arriva l'indicazione sui colori dei rifiuti... l'Ue vuole che siano uguali ovunque.

Anche i rifiuti avranno un colore unico, per evitare la confusione che è stata avvertita fino ad oggi: da oggi in qualsiasi città o regione Ue  saranno armonizzati i colori dei sacchetti e dei cassonetti.

Si pensa che questa decisione aiuterà a creare un mercato paneuropeo per il riciclaggio  e a facilitare il lavoro delle aziende che operano nel settore; l'armonizzazione nel settore è prevista anche per i regimi di "responsabilità estesa del produttore", che addebitano  alle aziende parte dei costi di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti: in questo modo in Paesi come Francia e Germania sono stati finanziati nuovi sistemi di raccolta differenziata e centri di smistamento.

fonte: europa.today