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AVV. ANTONELLA ROBERTI

NEWS DI NOVEMBRE 2022

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De  Rose, Redazione Foroeuropa

 

LE ALGHE MICROSCOPICHE SONO FONDAMENTALI PER LA SALUTE DEGLI OCEANI: È IN ARRIVO UNA NUOVA TECNOLOGIA CHE NE MAPPA IL MOVIMENTO.

Il ruolo delle alghe microscopiche è essenziale  negli ecosistemi oceanici, in quanto costituiscono le basi delle reti alimentari acquatiche e assorbono la maggior parte del carbonio mondiale; i cambiamenti climatici minacciano queste comunità algali, causando fenomeni come l'acidificazione che ne riducono la crescita e di conseguenza minacciano l'esistenza di molteplici specie.

Presso l'Università di Exeter è stata sviluppata una tecnologia (il cui studio è stato pubblicato su eLife) con la quale si è riuscito a mappare i modelli di movimento delle alghe microscopiche, fornendo nuove informazioni sulla salute degli oceani; tale tecnologia microfluidia consentirà agli scienziati di intrappolare e visualizzare per la prima volta singole microalghe che nuotano all'interno di microgoccioline. Lo studio ha rivelato come le alghe microscopiche esplorano il loro microambiente e ha permesso di tracciare e quantificare i loro comportamenti. E' stato individuato inoltre il modo in cui gli individui differiscono l'uno dall'altro e come reagiscono a improvvisi cambiamenti nella composizione del loro habitat, come la presenza di luce o determinate sostanze chimiche. Attraverso questa tecnologia si comprenderà come prevenire la proliferazione algale dannosa e come si svilupperanno (si spera)biocarburanti algali, che potrebbero fornire in futuro un'alternativa ai combustibili fossili.

fonte: enn.com

 

NEUTRALITÀ CLIMATICA, LE REGIONI ITALIANE HANNO ANCORA DA FARE…

L'ultimo rapporto di Italy4Climate sulle emissioni di Co2 (si tratta dei dati 2020 e del periodo 2018-2020) in Italia e in particolare di alcune regioni non è molto incoraggiante ed emerge una classifica in cui le Regioni più virtuose sono Campania, Calabria e Lazio.

Il rapporto rivela che le regioni che agiscono maggiormente verso la neutralità climatica non sono quelle più ricche: "… tutte hanno una quota di rinnovabili più bassa della media e in molti casi hanno ridotto il consumo di energie pulite nell’ultimo biennio"; "…il Lazio si trova nel gruppo di testa, il Veneto in quello centrale mentre Emilia-Romagna e Lombardia in quello di coda". La Valle d’Aosta risulta l’unica regione esportatrice netta di rinnovabili ; Trentino-Alto Adige, Molise, Basilicata e Calabria hanno già superato il target europeo al 2030, che richiede di coprire con energia pulita il 40% dei consumi.

In generale però le rinnovabili italiane crescono pochissimo; dal periodo 2018-2020Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna sono tutte sopra il 2,5%, mentre c’è una riduzione nei consumi da fonti rinnovabili molto marcata in Liguria (-5,3%), Umbria, Marche e Lazio.

Per quanto riguarda i consumi elettrici, "Liguria esclusa, i consumi sono sempre sopra la media nazionale, influenzati dal clima e anche dalla struttura economica. Si va da 1 tep consumato in un anno da un cittadino campano ai 2,7 di un residente in Emilia-Romagna".

fonte:rinnovabili

 

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE GILBERTO PICHETTO ANNUNCIA UNA CONSULTAZIONE DI QUINDICI GIORNI PER TUTTI I SOGGETTI INTERESSATI ALLA REALIZZAZIONE DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI.

In occasione della XXXIX  Assemblea nazionale dell’Anci, il ministro Pichetto ha annunciato:"…Da lunedì prossimo parte una consultazione di quindici giorni a tutti i soggetti interessati alla realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili o delle configurazioni di autoconsumo da fonte rinnovabile, sui contenuti principali del decreto che incentiverà queste nuove configurazioni di autoconsumo per favorirne il massimo sviluppo su tutto il territorio nazionale. Al termine della consultazione chiuderemo il provvedimento con le osservazioni che verranno raccolte".

Ha sottolineato inoltre "…La necessità di alzare il livello di produzione delle rinnovabili (geotermico, idroelettrico, fotovoltaico, eolico)"; il nucleare sembra debba ancora aspettare…

Per il Ministro: "… Parallelamente alla crescita delle fonti di energia pulita, devono azzerarsi carbone e petrolio e la parte di gas che scende abbracciando le rinnovabili. La sfida è nella costruzione delle infrastrutture".

Sulla questione rifiuti:" Sull’industria del riciclo siamo il Paese d’Europa che ha creato un nuovo filone produttivo e noi non facciamo un passo indietro rispetto al riallineamento chiesto dall’Ue. Se l’Unione europea vuole spingere sul “riutilizzo” piuttosto che sul riciclo, togliere lo squilibrio non vuol dire che l’Italia debba tornare indietro: devono essere gli altri Paesi europei a fare il passo in avanti".

fonte: greenreport.it

 

CIBO SINTETICO E IL SUO IMPATTO SULL'AGRICOLTURA: CRESCE IL TIMORE DEGLI ADDETTI AI LAVORI.

Gli agricoltori dicono NO al cibo sintetico; è in atto una campagna contro questa proposta di cibo alternativo; in particolare è sceso in campo il presidente della Regione Campania De Luca al fianco dell’Assessore Regionale Agricoltura, Nicola Caputo, che ha dichiarato: "Il cibo sintetico può mettere a rischio la biodiversità e compromettere il nostro sistema agroalimentare. Senza tener conto dei rischi alla salute derivanti dal consumo di cibi ottenuti in laboratorio. Con la delibera approvata oggi, a firma mia e del Presidente De Luca, la Campania prende una posizione chiara nei confronti di norme che, già ad inizio 2023, potrebbero essere introdotte in Ue con i primi prodotti autorizzati da Efsa e Commissione Ue…Lavoreremo ad iniziative di informazione e sensibilizzazione, attinenti ai pericoli del cibo sintetico, sia sotto il profilo sanitario, sia per gli aspetti ambientali e culturali…Il rischio, peraltro, è di marginalizzare anche le nostre produzioni tradizionali, connesse alle varietà tipiche e distintive, e alla biodiversità dei tanti agroecosistemi di cui la Regione Campania è ricca. Non vogliamo latte senza mucche e pesce senza mari nella nostra regione".

fonte: agricolturaoggi

 

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ALLA COP27 DI SHARM EL-SHEIKH SI PARLA DEL RUOLO FONDAMENTALE DELL'ACQUA NELLA MITIGAZIONE CLIMATICA.

Alla COP27 di Sharm El-Sheikh è stata presentata la nuova ricerca "Il calo essenziale per raggiungere Net-Zero: Unpacking Freshwater's Role in Climate Change Mitigation", che dimostra il ruolo fondamentale dell' acqua nella mitigazione del cambiamento climatico; tra le righe, l'invito a  comprendere meglio la carenza e la scarsità d'acqua a livello mondiale per pianificare azioni che non minaccino la sicurezza idrica e aumentino addirittura "i futuri oneri di adattamento e mitigazione".

Il dottor Lan Wang Erlandsson dello Stockholm Resilience Center dell'Università di Stoccolma: "La maggior parte delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette di carbonio possono avere un grande impatto sulle risorse di acqua dolce già in diminuzione in tutto il mondo…Con una migliore pianificazione, tali rischi possono essere ridotti o evitati".

fonte:enn.com

 

CITTÀ, COMUNITÀ ED EDIFICI IN GRADO DI RESISTERE AGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI:IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI È CHIAMATO AD ATTUARE UNA TRASFORMAZIONE RESILIENTE E CREARE NUOVE REGOLE DI PROGETTAZIONE.

In occasione della COP27 è stata presentata la guida "Climate Change Resilience in the Built Environment" del WorldGBC (World Green Building Council), con il supporto di C40 e di UN High-Level Climate Champions, in cui viene proposta una serie di  strategie concrete per affrontare subito gli effetti dei cambiamenti climatici nell’ambiente edilizio; non a caso il manuale si intitola "Climate Change Resilience in the Built Environment" ossia "Resilienza ai cambiamenti climatici nell’ambiente costruito" (resilienza: capacità di un sistema o di una comunità di adattarsi e riprendersi dagli effetti di negativi di un pericolo).

Non è male ancora una volta ricordare alcuni degli effetti del cambiamento climatico:

- rischio di siccità per l’85% della popolazione mondiale;

- innalzamento dei livello dei mari; - ondate di calore ed inondazioni.                                                                                                           

Inoltre si stima che nel 2060  si amplierà ulteriormente il tessuto urbano per accogliere la popolazione.

Nella guida appaiono dunque anche nuove regole di gestione dell’ambiente, condizionato e danneggiato da diverse attività meteorologiche come tempeste, forti venti, siccità, inondazioni, sbalzi termici e incendi. Cristina Gamboa CEO del WGBC:" È tempo di scalare soluzioni per l’ambiente costruito a basse emissioni di carbonio, altamente resilienti ed eque per tutti, ovunque. Ed è tempo di risposte politiche di grande impatto da parte dei leader locali e regionali, per consentire questa trasformazione tanto necessaria".

La Bank America stima che un investimento di $1.800 mld entro il 2030 "in misure primarie di protezione come sistemi di allarme, infrastrutture più resilienti, agricolture adatte alla siccità e gestione idrica efficacie, porterebbe un guadagno pari a $ 7.000 miliardi di costi evitati per ripristinare i danni del climate change."

Di seguito le categorie a cui la guida propone tre gradi di attuazione (Apprendere, Adottare ed Agire ) con le relative soluzioni:

- città, istituzioni accademiche, Governi, ONG, pianificatori ed urbanisti;

- comunità e quartieri, architetti, costruttori, appaltatori, ingegneri, futuri residenti;

- edifici, appaltatori, sviluppatori immobiliari, investitori, comunità locali, residenti ed fornitori;

Sono stati analizzati due progetti: The Collective for Climate il primo quartiere carbon zero di Parigi, vincitore di reinventing Cities di C40 e  Corredores Verdes a Medellin in Colombia, una soluzione di pianificazione urbana che parte dalla natura come elemento base.

Lo stesso manuale è parte integrante dei programmi Better Places for People e della campagna Race to Resilience del WGBC.

fonte:rinnovabili

 

L'ITALIA È "UN’ECCELLENZA PER L’ECONOMIA CIRCOLARE, MA È LA PEGGIORE PER LE DISCARICHE, CON UN ALTO TASSO D’INFRAZIONI E MULTE."

Durante il dibattito promosso a Ecomondo dal Conou, il Consorzio nazionale oli usati ('azienda eccellente nel settore rifiuti, che è arrivata a rigenerare il 98% degli oli usati raccolti;), si è fatto il punto sulla gestione rifiuti nel nostro Paese e come ci vedono in Europa; Mattia Pellegrini, capo unità della direzione generale dell’Ambiente in Commissione europea: "L’Europa è al corrente dei livelli di riciclo che rendono l’Italia un’eccellenza per l’economia circolare, così come è peggiore sul versante delle discariche, con un alto tasso d’infrazioni e multe. Noi siamo sempre a disposizione se si vuole venire a dialogare per cercare insieme un rimedio a questa situazione".

Il tasso complessivo di utilizzo di materia proveniente dal riciclo (Cmu) è a quota 21,6%, uno dei risultati migliori in Europa (in Francia è al  22,2%, Belgio 23%e Paesi Bassi 30,9%), ciò significa, però, che il 78,4 dell'economia italiana non è circolare, poiché ancora manca la capacità di creare un sistema comune efficace delle aziende che gestiscono i rifiuti. Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani: "L’Italia non può sottovalutare l’economia circolare, soprattutto in contesto di emergenza climatica .È fondamentale che le istituzioni italiane abbiano un protagonismo diverso sull’economia circolare.  Dobbiamo, con tutte le istituzioni, essere interessati ad aiutare le imprese migliori a fare sempre meglio e sostenerne altre a diventare eccellenza…L’economia circolare in Italia non è abbastanza considerata … eppure abbiamo la filiera degli oli usati, dalla raccolta alla rigenerazione, che rappresenta un’esperienza concreta di cui dovremmo essere orgogliosi in Europa, perché siamo migliori degli altri Paesi".

fonte:greenreport