A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

NEWS DI MAGGIO 2023

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa 

 

IL FOTOVOLTAICO GALLEGGIANTE È IL FUTURO CONTRO LA SICCITÀ.

L'Assemblea del Senato ha approvato il ddl di conversione del Decreto Siccità, che prevede anche alcune misure dedicate direttamente al settore energetico; la più recente è quella inerente il fotovoltaico galleggiante, in cui si chiede di semplificare le procedure per gli impianti solari flottanti in Italia.

In particolare si parla di sistemi fotovoltaici realizzati sulle acque di invasi e bacini idrici, compresi quelli delle cave minerarie (dismesse e non), in aree pubbliche o demaniali così come gli impianti solari a copertura dei canali di irrigazione; l'ente concedente dovrà pubblicare sul proprio sito l’istanza di concessione per un periodo di 30 giorni. Nel testo:" Qualora, alla scadenza del termine di cui al primo periodo, non siano state presentate istanze concorrenti o, nel caso di istanze concorrenti, sia stato selezionato il soggetto aggiudicatario, è rilasciata una concessione sottoposta alla condizione sospensiva dell’abilitazione o dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio".

I Ministeri hanno un periodo di 180 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento per  pubblicare i criteri per l’inserimento e l’integrazione del fotovoltaico galleggiante sotto il profilo ambientale, al fine di "assicurare un’adeguata superficie di soleggiamento dello specchio d’acqua e una corretta posizione dell’impianto rispetto alle sponde e alla profondità del bacino nonché i criteri connessi alla sicurezza delle dighe e degli invasi".

fonte:rinnovabili

 

ESTATE IN UE SIGNIFICA NON SOLO SICCITÀ, MA INCENDI E DEVASTAZIONI; PER QUESTO È STATA RADDOPPIATA LA FLOTTA AEREA ANTINCENDIO.

Janez Lenarčič, commissario europeo per la gestione delle crisi, in un'intervista alla European Newsroom, conferma che l'Unione europea ha raddoppiato a 28 il numero di aerei disponibili per aiutare a combattere gli incendi boschivi nel blocco e nei paesi limitrofi; il commissario: "…quest'anno è già iniziato molto più secco della media".

Sono state prese in esame le zone aride in Portogallo, Spagna, Francia meridionale e Italia settentrionale; secondo l'Ue l'insolita e precoce siccità, combinata con l'aumento delle temperature che l'Europa sta attualmente vivendo, sono, per Lenarčič. "ovviamente, una delle principali cause degli incendi boschivi".

La flotta europea sarà costituita da 10 aerei Canadair con bombe ad acqua, 14 aerei anfibi leggeri e quattro elicotteri e sarà supportata da fondi (rescEU) a cui tutte le autorità nazionali dei paesi coinvolti potranno attingere per il mantenimento.

Lenarčič assicura che oltre 400 addetti ai vigili del fuoco saranno pre-posizionati in Grecia, Francia e Portogallo.

fonte: euractiv.com

 

PER ASSICURARE LA STABILITÀ DEL PIANETA CI È RIMASTA LA GIUSTIZIA E L'EQUITÀ: "LA GESTIONE DEI BENI COMUNI GLOBALI NON È MAI STATA COSÌ URGENTE O IMPORTANTE."

Non si contano più gli studi che ogni giorno provano che "gli esseri umani stanno correndo rischi colossali per il futuro della civiltà e di tutto ciò che vive sulla Terra", come spiegato nel recente studio "Safe and just Earth system boundaries", pubblicato su Nature e redatto da più di 40 scienziati della  Earth Commission, messi insieme da Future Earth, che è "la pietra angolare" della  Global Commons Alliance.

Lo studio si basa sull'analisi delle condizioni biofisiche per mantenere un pianeta stabile e sulla valutazione dei danni significativi agli esseri umani e ad altre specie.

Wendy Broadgate, direttrice esecutiva  di Future Earth e direttore del Global Hub della Svezia, spiega che "…il sistema Terra è un insieme interconnesso di processi biofisici che operano attraverso regioni e livelli. L’interferenza in una parte del mondo può avere enormi ripercussioni in altre regioni. L’impiego dei confini planetari come punto di ingresso per un’azione olistica e trasformativa sosterrà una progressione impattante e giusta verso un mondo sicuro e giusto…una trasformazione sicura e giusta verso un pianeta gestibile richiede un’azione collettiva urgente da parte di più attori, in particolare nei governi e nelle imprese, per agire all’interno dei confini del sistema terrestre per mantenere intatto il nostro sistema di supporto vitale del pianeta. La gestione dei beni comuni globali non è mai stata così urgente o importante".

Rockström, uno degli scienziati autori: "Siamo nell’Antropocene, stiamo mettendo a rischio la stabilità e la resilienza dell’intero pianeta. Ecco perché, per la prima volta, presentiamo numeri quantificabili e una solida base scientifica per valutare lo stato della nostra salute planetaria non solo in termini di stabilità e resilienza del Sistema Terra, ma anche in termini di benessere umano ed equità/giustizia".

fonte:greenreport.it

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TUTELA DELLE ALPI E DEL MEDITERRANEO: L'EUROPA CI CHIEDE IL MASSIMO IMPEGNO PER INVERTIRE I TREND NEGATIVI ENTRO IL 2030.

In occasione della recente Giornata della biodiversità, Legambiente pubblica il nuovo report "Biodiversità a rischio 2023", in cui osserva particolarmente le Alpi e il Mediterraneo, per i quali servono azioni concrete, una strategia nazionale, che, come chiesto dall'Europa, entro il 2030 consista in azioni concrete e finanziamenti per le nuove aree protette e marine e per le zone di tutela integrale; si chiedono interventi per il monitoraggio della biodiversità, la convivenza tra animali selvatici e uomo e di rendere sempre più sostenibili alcune attività antropiche.

Sulle Alpi vivono più 13mila specie vegetali e 30mila specie animali e sono tornati grandi predatori come orso bruno, lupo e sciacallo dorato; risulta quasi estinta la lince presente solo in Friuli Venezia Giulia e in Trentino. E' necessario un nuovo modello di gestione della biodiversità e di coesistenza con l’uomo, il miglioramento e il rafforzamento dei Piani di gestione (esempio: il  lupo e l’orso Pacobace).

- Nel Mediterraneo uno studio pubblicato nel 2019 su Geophysical Research Letters ha rilevato un aumento della temperatura fino a 2°C rispetto alla media degli ultimi 35 anni, soprattutto nello Ionio e nella parte sud ovest del bacino; si è rilevato un sovrasfruttamento delle specie ittiche (soprattutto nell’Adriatico, area intensamente sfruttata dalla pesca a strascico e dalle reti da posta); stimate oltre 3.500 specie aliene, mentre in Europa secondo le ultime stime sono presenti oltre 14.000 specie aliene (Dati Ispra).

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: "Il decennio 2020-2030  sarà cruciale per la tutela della biodiversità a rischio. In particolare, il nostro Paese, che in questi anni ha raggiunto risultati positivi nella tutela della natura, rischia di questo passo di restare indietro. Per questo è importante che inverta la tendenza e che sulla scia di quanto fatto in passato dia l’esempio a partire da una strategia nazionale per la biodiversità al 2030, che oggi non è ancora vigente, senza risorse finanziarie e non ancora condivisa con le altre istituzioni nazionali e regionali".

Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità Legambiente: "Per mantenere il Pianeta in equilibrio e proteggere la biodiversità occorre essere più responsabili nell’utilizzo delle risorse naturali… L’Italia non deve perdere più tempo, è il Paese europeo più ricco di biodiversità, e deve riuscire a dare l’esempio diventando un modello… Deve consolidarsi sempre più l’idea che la gestione di queste specie si deve basare sulla conoscenza scientifica applicata alla conservazione…".

fonte: lanuovaecologia

 

L’ITALIA È IL PAESE EUROPEO CON IL PIÙ ALTO TASSO DI RICICLO SUL TOTALE DEI RIFIUTI SPECIALI E URBANI.

Dal rapporto "L’Italia in 10 selfie 2023" della Fondazione Symbola (realizzato in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero delle Imprese e del Made in Italy e altri partner), risulta che sono circa  531.000 le imprese italiane che  hanno investito negli ultimi cinque anni in prodotti e tecnologie green; l'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (83,4%), risultato che determina una riduzione annuale delle emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2; in Germania è al 70%, in Francia al 64,5% e in Spagna al 65,3%.

Il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili è Enel; risulta la prima società elettrica privata per capacità gestita; l’Italia è il primo esportatore in Ue e il secondo al mondo, dopo la Cina (347 mld di euro), di prodotti del Tessile, Moda e Accessorio (TMA), con un valore dell’export pari a €66,6 miliardi. Siamo primi in Europa per fatturato nel settore del design con 4,15 miliardi di euro (19,9% sul totale Ue). Primi al mondo per saldo della bilancia commerciale nel settore della cantieristica nautica: un valore pari a 3,1 miliardi con circa il 50% degli ordini per gli yacht. Nel 2021 il nostro Paese ha confermato nel la leadership mondiale nella produzione di vino (50,2 mln hl), precedendo Francia (37,6) e Spagna (35,3).

Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola: "…Il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi con un modo tutto italiano di fare economia, che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, sostenibilità flessibilità produttiva, competitività…".

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: "Non solo il più rinomato Made in Italy: le eccellenze meno note restituiscono al mondo l’immagine di un’Italia poliedrica, ricca degli 8000 comuni, dei distretti industriali, delle camere di commercio, delle piccole imprese competitive a livello globale…  L’Italia presidia oltre 3000 nicchie di prodotti: quella che un tempo era percepita come un’anomalia del sistema produttivo fatto di piccole e medie imprese ora sta diventando un modello a livello internazionale, innovativo e sostenibile".

fonte: lanuovaecologia

 

LA FREQUENZA E LA VELOCITÀ CON CUI SI ALTERNANO SICCITÀ E FASI UMIDE HA DETERMINATO L’ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA.

Secondo un recente studio ( "Increasing global precipitation whiplash due to anthropogenic greenhouse gas emissions") pubblicato su Nature Communications, la frequenza e la velocità con cui si alternano le fasi estremamente secche e quelle estremamente umide (principalmente per cause antropiche) aumenterà di 2,5 volte nei prossimi decenni ed è il fenomeno che ha causato l’alluvione in Emilia-Romagna; a distanza di appena due settimane due eventi con precipitazioni fuori norma- in 15 giorni è scesa l’acqua di 7-8 mesi, più di 400 mm sui circa 900 annui attesi in quell’area.

Gli studiosi affermano che l’alternanza tra eventi estremi è sì originata dalla variabilità naturale del clima, ma attualmente è da ricondurre soprattutto a cause antropiche; entro la fine del 21° secolo, la frequenza di un colpo di frusta meteorologico sarà 2,56 volte maggiore rispetto a quanto si è verificato tra il 1979 e il 2019.

fonte: rinnovabili

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EMERGENZA SICCITÀ: IN SPAGNA MISURE PER 2,2 MLD PER DISSALATORI.

In Spagna l'emergenza siccità è particolarmente seria: nel Paese dal 1° ottobre 2022 a questa settimana le precipitazioni sono state, in media, il 27,5% inferiori alla norma e le riserve idriche sul territorio segnano -48,9%, ancora più basse dei livelli dell’anno scorso.

Questa situazione critica comporta danni e perdite di miliardi soprattutto  al settore agricolo; per questo sono state prese dal governo misure strutturali (dissalatori e nuove condotte) per 2,2 miliardi; la ministra per la Transizione ecologica, Teresa Ribera: "La Spagna è abituata ad affrontare periodi di siccità, ma a causa dei cambiamenti climatici l’impatto è ora maggiore. Per far fronte a questa situazione è necessaria una pianificazione e un’assistenza a breve termine".

Il governo spagnolo intende rifornire sia il sud del paese, (attorno a Siviglia) sia la Catalogna, dove i bacini idrici sono circa al 25% della loro capacità; anche al dicastero dell’Agricoltura sono desinati 784 mln di euro, che verranno usati per le colture come olive, mandorle ed erba medica e per garantire sufficiente alimentazione per il bestiame; 5 mln circa sono destinati agli apicoltori ed in generale tutti gli agricoltori riceveranno agevolazioni fiscali, anche per evitare un serio aumento dei prezzi dei generi alimentari.

fonte: rinnovabili

 

RICICLAGGIO DELLA PLASTICA: TROVATI NELLA PLASTISFERA DELLE ALPI E DELL’ARTICO MICRORGANISMI IN GRADO DI DIGERIRE LA PLASTICA A BASSE TEMPERATURE.

Ceppi batterici appartenenti a 13 generi dei phyla Actinobacteria e Proteobacteria e funghi appartenenti a 10 generi dei phyla Ascomycota e Mucoromycota sono stati scoperti nella plastisfera delle Alpi e dell’Artico da un gruppo di scienziati dell’Istituto Federale Svizzero WSL; si tratta di  microrganismi in grado di digerire la plastica a 15°C, attività che potrebbe essere un grande aiuto al settore del riciclaggio microbico della plastica.

Il team ha campionato 19 ceppi di batteri e 15 di funghi che crescono sulla plastica sia all’esterno che sotterrata intenzionalmente e mantenuta nel terreno per un anno in Groenlandia, nelle Svalbard e in Svizzera; gli scienziati hanno rilevato che  i microbi riescono a degradare i polimeri, perché assomigliano ad alcune strutture presenti nelle cellule vegetali.

Microrganismi in grado di digerire la plastica sono stati scoperti in passato, ma i loro enzimi sono risultati efficaci solo a temperature superiori a 30° C e il riscaldamento richiesto rende il processo ancora troppo costoso.

Joel Rüthi del WSL: "Abbiamo dimostrato che i nuovi taxa microbici ottenuti dalla “plastisfera” dei suoli alpini e artici sono stati in grado di abbattere la plastica biodegradabile a 15° C. Questi organismi potrebbero aiutarci a ridurre i costi e l’onere ambientale di un processo di riciclaggio enzimatico della plastica".

fonte: lanuovaecologia

 

GLI AMBIENTALISTI CI RIPROVANO: DOPO UN TENTATIVO NEL 2021, OGGI IN SENATO  PRESENTANO UNA NUOVA  PROPOSTA DI LEGGE QUADRO SUL CLIMA.

Già nel 2021 gli ambientalisti italiani presentarono una proposta di legge quadro sul clima (attualmente appartiene solo a Spagna, Regno Unito, Francia e Germania); dopo il fallimento oggi ci riprovano, presentando in Senato un testo elaborato da Wwf, Greenpeace, Kyoto club, Transport & Environment e Legambiente, illustrato nel corso della riunione del nuovo intergruppo parlamentare contro la crisi climatica, promosso dal senatore Pd Michele Fina.

Spiega Fina:" Abbiamo deciso di riconvocarci tra due settimane per dare tempo a tutte e tutti di approfondire il testo e stabilire un livello, il più ampio possibile, di coinvolgimento delle forze parlamentari per arrivare al più presto all’avvio dell’iter di discussione e approvazione"; l’obiettivo principale della Pdl è quello di ottenere una legge vincolante per il raggiungimento, entro il 2050 (sancita anche dall'Ue con il regolamento UE 2021/1119 del 30 giugno 2021) , della neutralità climatica italiana, quando le emissioni di CO2eq residue dovranno "essere tanto basse da poter essere completamente compensate dagli ecosistemi nazionali."

Gli ambientalisti propongono di istituire il Consiglio scientifico del clima, un organismo indipendente di consulenza scientifica e di valutazione e verifica delle politiche in materia di clima; tra le attività:

- monitorare il  carbonio residuo da smaltire;

- redigere un Piano di azione sul clima che individui le azioni, le misure, le fonti di finanziamento;

- istituire l’Assemblea dei cittadini per la crisi climatica;

- prevedere disposizioni fiscali;

Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia: "Approvare questa legge è necessario e urgente…ci aspettiamo che la legge venga sostenuta da tutte le forze politiche: gli studi ci dicono che se continuiamo ad inquinare in questo modo, stiamo esaurendo la possibilità di restare entro un grado e mezzo di innalzamento della temperatura, con evidenti aggravanti per l’Italia che si trova nell’area mediterranea."

fonte:greenreport